venerdì 20 febbraio 2009

Happiness is the road

Ieri sera stupendo allenamento di oltre 6 km (6,8 per l'esattezza), affrontato senza dolori di sorta all'odiato polpaccio destro o stanchezza estrema. Devo anzi dire che tutto è filato via liscio come l'olio e che ho finito il percorso che mi ero prefissato, aumentando leggermente la velocità, che, come già più volte sottolineato, soprattutto a me stesso, non è ora la mia prerogativa. Prima bisogna raggiungere i 10 km di corsa senza pause, che stanno pian piano diminuendo e diventando sempre meno necessarie.
Il tutto si è svolto, ed ecco il motivo del termine stupendo da me prima utilizzato, ascoltando la nuova fatica dei mitici Marillion: Happiness is the Road.
Correre sentendo la voce ed il carisma di Steve Hogarth che canta sulle note dei vari Kelly, Trewavas, Mosley e, soprattutto, Rothery, ti fa sentire meglio, ti tranquillizza e rilassa, portandoti in non so quale luogo dove tutto sembra essere positivo. Happiness is the Road, del resto, è nient'altro che il sunto, seppur striminzito, della filosofia del Buddha: "non bisogna dannarsi a cercare la felicità o la strada che ad essa porta. La felicità è la strada".
Il disco è superbo, non ai livelli di Marbles, che consiglio vivamente a qualsiasi essere vivente, ma sicuramente al di sopra di tante altre uscite odierne o meno di molti pseudo gruppi rock, che di rock hanno soltanto il nome.
Quello dei Marillion è un rock progressive inconfondibile e di primissimo piano, dove la maestria dei 5 elementi la fa sicuramente da padrone.
Come poteva, quindi, il mio allenamento non essere "stupendo"!?!
Tra l'altro stamane, sempre a causa di questo meraviglioso album, di alcune pratiche da sbrigare in banca e del gustoso Toscano che stavo assaporando, ho approfittato per fare una passeggiata di 3,5 km, dalla fermata del treno fino al mio ufficio! Roma è troppo bella al mattino. Penso proprio che bisserò in serata, sempre se il lavoro non si protragga fino a tardi.
Keep on running because "happiness is the road"!

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